Un Mont la Lun

Un mont la lun - foto di OctaviusB
[ foto di OctaviusB ]
Gioco molto antico tramandato di generazione in generazione, "Un Mont la Lun" veniva praticato da moltissimi bambini come passatempo nei primi anni del 1900. Ai nostri giorni è caduto in disuso anche se a volte viene rispolverato come gioco di gruppo.

Giocatori

Si gioca da un minimo di 4 ad un massimo di 20 giocatori

Strumenti

Non sono necessari particolari strumenti se non uno spazio ampio, chiuso o aperto, senza ostacoli, dove poter praticare liberamente il gioco.

Regole

Lo svolgimento è molto semplice: prestabilito mediante una "conta" il giocatore che farà da cavallina (colui che restando fermo con le mani poggiate alle ginocchia e la testa in giù ben coperta da eventuali contatti con i saltatori, assume la posizione del noto attrezzo ginnico), fungendo come appoggio, attende i compagni di gioco, che, eseguita una breve corsa, poggiandogli le mani sulla schiena si danno slancio per scavalcarlo mediante un salto a gambe divaricate. Per non essere penalizzati a fare la "cavallina", i saltatori non devono toccare l'avversario in nessun altro modo. Ciò che però rende questo gioco caratteristico, distinguendolo da una qualsiasi prova ginnica, è la "voce" che ciascun saltatore è tenuto a dare come accompagnamento al proprio salto Essa è composta da questi versi: - UN MONT LA LUN (uno monta la luna) - DUE MONTA IL BUE - TRE MONTA TALE’ - QUATTRO PIANTEREMO IL MONTE - CINQUE ROTAIE (chi salta deve appoggiarsi sulla schiena di chi sta sotto con i pugni chiusi con conseguente urlo di dolore del paratore) - SEI INCROCIATOIO (chi salta deve ricadere a terra con le gambe incrociate) - SETTE LU CIEC D MASSETT PASSETT E PUO’ T SFARNETT ("il cieco di Massetti, passò e poi ti sfarinò": il saltatore doveva tirare addosso al paratore un po' di terra a mo' di farina) - OTTO UCCELLO RAPACE (chi salta deve appoggiarsi sulla schiena di chi sta sotto con le mani aperte e poi richiuderle come gli artigli di un uccello rapace) - NOVE L’UOMO VOLANTE (chi salta deve arrivare a terra il più lontano possibile dal paratore; la penalità per chi è più vicino al paratore è quello di prendere il suo posto) - DIECI MESTICHEREMO LA PASTA CON I CECI (il saltatore dopo aver toccato terra deve fare il mimo del cuoco che mescola una pentola vicino alla faccia del paratore) - UNDICI PIRUETTA (in questa parte del gioco cominciano le vere difficoltà in quanto il saltatore deve dare un calcio con il tallone sulle natiche del paratore mentre è in volo; chi non ci riesce prende il posto del paratore stesso) - DODICI CONCHETTA (il saltatore deve effettuare il salto con un sasso in testa senza farlo cadere a terra; la penalità è sempre di prendere il posto del paratore) - TREDICI ACQUA IN BOCCA (il saltatore deve avere in bocca un po’ d'acqua; gli altri concorrenti cercano in tutti i modi di farlo ridere con smorfie e barzellette fino a quando il saltatore ingoia l'acqua o la sputa; a questo punto scatta la penalità. - QUATTORDICI FUORI ACQUA (il saltatore questa volta deve avere in bocca un po’ di acqua. Ma al contrario del numero "tredici" la deve sputare al momento del salto) - QUINDICI BOTTE, SCHIOPPA, MANGANELLO E NA Q’LAT (il saltatore dopo aver saltato si deve avvicinare al paratore mentre è ancora chinato e dargli un colpo di anca sulle natiche in modo da farlo cadere; chi non ci riesce doveva prendere il suo posto) -SEDICI L’UOMO DI PIOMBO (il saltatore, dopo aver saltato, rimane immobile sul punto di atterraggio; il saltatore seguente deve fare la stessa cosa, ma senza toccare il saltatore precedente e così via fino all'ultimo)

Scopo

Lo scopo è prevalentemente il divertimento e lo stare insieme, facendo però attenzione durante i salti a non toccare i saltatori precedenti.

Storia

Questo gioco si pensa fu ideato per le strade dai bambini poveri durante i primi anni del 1900 e poi tramandato di generazione in generazione.